sabato 17 luglio 2010

Non siamo mica professionisti...

...che le chiusure le fanno precise, come da tabellina.
Noi giocatori normali abbiamo imparato per bene tutte le sequenze di chiusura, tutti i modi per tirare correttamente quando siamo sotto i 170, senza incorrere nella commiserazione del nostro capitano... "e quante volte ti ho detto che a 126 si tira il 19???".

Le abbiamo imparate, certo... e quanto spesso svolgiamo il compitino?
Quanti leg chiudiamo tirando le freccette come prescritto? Non tante... diciamo poche, via.
Però, se siamo attenti a ciò che facciamo, se pensiamo alle ragioni delle nostre sconfitte, prima o poi ci accorgiamo che sì, è vero, non abbiamo chiuso (va bene, ci può stare), ma le altre due freccette le abbiamo tirate solo per preparare il tiro successivo!
La prima freccetta che ha mancato l'obiettivo, ha vanificato ogni possibile utilizzo delle altre due che ancora abbiamo nell'altra mano!

Errore classico: a 128 tiro il 60, lo manco, e scopro che a 108 rimasti, il massimo che posso fare è portarmi in doppia per dopo. L'avversario è più preciso o fortunato di me... zac! Chiusa e perso il leg.
L'esempio di prima: a 126 tiro il 19 triplo, già sapendo che il capitano respirerà di sollievo. Becco il 3 (o il 7)... fine del tiro!

Caposaldo: le freccette vanno usate tutte e tre!
Dobbiamo lasciarci aperta ogni chance per vincere il leg.
Giochiamo per chiudere, non per fare 180 o un altro tiro esteticamente valido, e tutto ciò che aiuta, tutti i piccoli accorgimenti per aumentare le possibilità di chiusura, devono essere parte del nostro bagaglio personale, tanto quanto le tabelline classiche.


Portiamoci avanti, con un esempio un po' meno evidente.
Sono ad un punteggio xxx, tiro la prima freccetta e rimango a 71.
Ok, devo chiudere: il mio avversario è già lì che titilla le vele, magari sta anche vincendo 2-0... non posso permettermi di sbagliare...

71, due freccette in mano.
Le tabelline dicono T13-D16 oppure, a gusti, T17-D10.
Però le tabelline sono per chi ne ha tre, di freccette, non per noi. La differenza è evidente: se manco il T13 e lo faccio singolo, posso fare 18-D20; se manco il T17, a 54 rimasti posso fare singola+doppia senza patemi.
Ma io ho solo due freccette... se sbaglio la prima, l'ultima freccetta mi porterà in doppia per il giro dopo, al massimo.

Soluzione? Tirare al T19. Ovvio. 71-57 = 14 rimasti.

Ma come? Rimanere a D7? Che schifo, poi lo faccio singolo e mi inguaio.
Sì, certo Beppe, hai ragione... il doppio 7 fa schifo e se rimani a 7 son cazzi... ma stai già perdendo 2-0, e se l'altro chiude, che ti frega se sei rimasto a 7?.

Tira al T19, ascolta me... perchè se lo sbagli e fai la tripla vicina... il T7... rimani a 50, ed hai ancora la chance per chiudere con la terza (cosa che nè il 13 nè il 17 possono garantirti).
Two are better than one... ok?
Due triple adiacenti a disposizione raddoppiano la possibilità di beccarla, di tirare la terza freccetta per chiudere.
Idem a 74 (sempre due freccette in mano): l'unico tiro che massimizza le possibilità di chiudere è il T16, che confina con il T8... prendere uno dei due tripli vuol dire tirare la terza freccetta o al D13, o al Bull. Due chance invece di una sola.

Non essere schifato, Beppe... ragionaci su... tui sei convinto che questi mezzucci di usare due triple vicine non ti servano? Tu prendi sempre l'obiettivo?
Ok, ok... allora mettiti davanti a un bull, e tira cento frecce al 20... 20 singolo, senza cercare la tripla.
Quante ne hai messe? 90? 80? Meno di 80? E quanto è grande la rosa delle tue freccette?
Ok, ci siamo capiti.

Nel 1995 un tal Kari Kaitanen, finlandese, scrisse "The Dart Book". Nel suo interessante lavoro, pieno di tabelle e statistiche, dimostrò che c'era una bella differenza tra come avrebbe dovuto tirare un giocatore PRO, uno EXPERT, e un giocatore AVERAGE qualunque, stante lo stesso punteggio di chiusura rimasto.
Devono tirare in maniera differente per massimizzare le chance di chiudere, tutto lì.

Ultimo esempio, tra l'altro molto controverso: tre freccette in mano, 80 rimasti.
Ho assistito a discussioni feroci tra i teorici del "si tira al 20 e non si discute" e quelli che "io tiro al 16, senza dubbio".
Ma chi ha ragione? Vediamo tutte le possibilità, esaminandole da giocatori medi, che tirano a un settore e sovente colpiscono quelli vicini.

Premesse:
- la singola è più facile della tripla e della doppia
- la doppia è più facile della tripla
- il bull verde è più facile di una doppia
- il bull rosso è più difficile di una tripla

In scala di difficoltà, dunque, abbiamo i seguenti gradi:
1. singola - 2. bull verde - 3.doppia - 4.tripla - 5.bull rosso.

Ora, parliamo di un giocatore AVERAGE, di uno qualunque che partecipa a tornei e a campionati e si sa difendere in pedana: secondo la teoria di Kaitanen, egli è uno che prende il T20 una volta ogni 10 frecce (mirandoci) e fa 180 una volta su 1000.
L'average player, il giocatore medio, tira 100 frecce al 20 e ogni tredici tiri (cioè ogni 39 frecce), una freccia finisce sul 18 (o sul 12)... quindi abbastanza distante dall'obiettivo.

Cosa ci si aspetta che tiri, l'average player, il giocatore medio, Beppe, a 80?

1. opzione. Tirare al 20.
1a. faccio T20 .... si chiude al D10. L'ideale.
1b. faccio 20 .... la scelta è 20 + D20 oppure 10 + bull: più facile la prima, per le premesse (difficoltà 1+3=4 contro 1+5=6).
1c. 5 .... a 75 rimasti bisogna prendere una Tripla, oppure tirare 25 + bull. Triple adiacenti utili non ve ne sono, dunque tra tripla secca + doppia e 25 + bull avremo difficoltà 4+3=7 e 2+5=7. I tiri sono equivalenti.
1d. 1 .... a 79 si può solo fare tripla + doppia: non vi sono triple adiacenti, dunque grado di difficoltà 7.
1e. T5 .... a 65 rimasti la scelta è tra tripla + doppia (T11+D16 oppure T15+D10: preferibile la seconda per la presenza della singola utile, che se presa abbassa la difficoltà da 7 a 6) oppure 25 + D20, con difficoltà 4. Perchè c'è scelta,visto che la difficoltà è più bassa? Bravo... e se becchi il bull rosso? Non chiudi più! Io consiglierei, con due freccette, a 65, di tirare sempre tripla + doppia, mai il bull verde.
1f. T1 .... a 77 rimasti la scelta è poca: tripla + doppia con difficoltà 7.

2. opzione. Tirare al 16.
2a. faccio T16 .... si chiude al D16. L'ideale.
2b. 16 .... a 64 rimasti la scelta è tra T16 + D8 oppure 14 + bull. Più facile la seconda (difficoltà 6).
2c. 8 .... a 72 si tira tripla + doppia (difficoltà 7) e la migliore è T16+D12
2d. 7 .... a 73 si tira tripla + doppia (difficoltà 7) e la migliore è T19+D8
2e. T8 .... a 56 basta singola + doppia (difficoltà 4), per esempio 16+D20
2f. T7 .... a 59 basta singola + doppia (difficoltà 4): 19+D20

Da quanto sopra, si vede che:
1a = 2a
1b più facile di 2b
1c = 2c
1d = 2d
1e è più difficile di 2e
1f è più difficile di 2f.

Conclusione: a 80 bisogna mirare al 16 triplo.

Convinti? No?

Certo, c'è la succulenta alternativa di tirare al bull:
3a. se bull rosso, allora D15
3b. se bull verde, allora 15+D20 (non 19+D18, per il pericolo del T19 che fa sballare).

Però... se non si prende l'area del bull, la terza opzione ci porta nell'imprevedibile...

Io a 80 tiro il 16 (non so voi).

Continueremo il discorso alla prossima.

martedì 6 luglio 2010

And yet it moves

In estate giocare non è proprio cosa: freccette spacciate per extreme-grip si rivelano saponette traditrici nella calura di un pub non climatizzato; partite altrimenti rilassanti si trasformano in guerre di nervi nella tortura cinese dei rivoli di sudore ruscellanti su viso e braccia dei giocatori; doppie normalmente trafitte al primo dardo si ribellano beffardamente al loro destino sansebastianesco, e irridono il campione che non riesce a soggiogarle, accaldato e sfatto com'è.

E che, si smette di giocare?
Forse è meglio, sì... forse è più saggio prendersi la birra e, sornionamente, cercare la corrente di vento tra due finestre aperte nella notte afosa... accomodarsi su una panca grezza che non ti fa sudare le chiappe, e, così naturalmente e conseguentemente iniziare a parlare, a discutere, ad accalorarsi magari (ecco, questo è decisamente poco indicato in estate) con gli amici e i conoscenti, trascinando la serata verso ore più piccole, più fresche.

L'inizio è incerto, mozzichi di frase esauriscono, peraltro in maniera poco convincente, il dovuto dazio ad argomenti banali quali il tempo, l'attualità, le prestazioni della nazionale pallonara, le prossime e danarosamente molto incerte ferie, i piccoli e grandi problemi familiari di ognuno, le relazioni esistenti o solo sognate, fiorenti o irrimediabilmente morenti con l'agognato altro sesso (che per qualcuno è il proprio, ci mancherebbe...). Pare quasi di sentirlo il sospiro di sollievo universale, il detonante colpo scuro, la tonificante rassicurazione di essere finalmente rientrati nella serietà, nel lecito, nell'argomento principe a cui ogni giocatore presta volentieri sì tanta passionale abnegazione: le freccette.

I boccali sono pieni o già in ordinazione, i video musicali attenzionati per pochi secondi non sono d'impiccio, gli altri avventori no-dart sono dimenticati come l'attaccapanni nel corridoio... si dia il via alle danze. Le freccette sono una fucina inesauribile di argomenti, checchè uno ne pensi...

1. Dart-mercato.
Da giugno a settembre le voci corrono senza controllo: trasferimenti illustri sono dati per sicuri... supersquadroni di gente rubacchiata agli altri club per vincere le finali (soft o steel che siano)... giocatori del giro nazionale ingaggiati a suon di euro e prodotti agroalimentari per dare prestigio a club distanti centinaia di km...
A settembre poi si scoprirà che ben poco è cambiato... potenziali traditori sono tornati all'ovile dopo una birra e due chiacchiere con i compagni di club... i supersquadroni, tenuti assieme con qualche spillo qua e là, a malapena saranno competitivi, e si scioglieranno alle prime sconfitte... i giocatori del giro nazionale si scoprirà che non fanno un gruppo, se non ci sono dietro le "ciabatte" che fanno lunga la panchina e cementano la vita del club.
Una variante più trendy del Dart-mercato è il fanta-dart (venti anni fa si era più naif: si scommettevano cifre cospicue su chi avrebbe vinto le varie gare... e qualcuno ci azzeccava pure).

2. Leggende metropolitane e favole.
E' dato per sicuro ("mi cadesse la birra") che:
- l'anno prossimo il campionato sarà a cinque partite, ma sul 2-2 si giocherà una sesta partita
- per andare alle finali bisognerà giocare la metà più 1 degli incontri regionali (per evitare superingaggi all'ultimo minuto... vedi il punto 1)
- le finali saranno giocate da 64 squadre, con il primo turno il giovedì alle 19.00
- la divisa di gioco dovrà comprendere il cravattino, ogni club il suo (per riavvicinarsi all'Oxford-style da cui reiterati show di stampo mosconico hanno irreparabilmente allontanato il giocatore medio)
- sarà consentito giocare senza tessera, l'importante sarà non passare il primo turno del torneo
- il giocatore verrà di converso agevolato nell'avere più tessere: soft, steel, mixed, professional, beginner, punk-dart... anche le tessere punti petrolifere e dei vari supermercati daranno diritto ad accedere ai campionati italiani di singolo
- il freccettaro potrà giocare più tornei in contemporanea: apposite sale per videoconferenze permetteranno di tirare dardi virtuali a Pieve di Cento restandosene comodamente seduti nel bowling-and-dart-drome di Klagenfurt, tra un turno e l'altro del torneo del circuito super-pro della RIDIFS (Remember: I Do It For Sport)
- la FIGF sarà inflessibile e non permetterà che si giochi con divise sporche o stazzonate: un'apposita commissione trasversale e multiregionale (con una quota rosa del 50%) controllerà la pulizia e l'inamidatura delle divise di tutti prima della gara (e per sorteggio anche durante) eventualmente erogando esemplari sanzioni
- ...

"Un altro giro!!"
Le birre sono finite, c'è una pausa... è il momento delle favole...

"io Phil Taylor l'ho battuto... era il primo turno del Winmau del 1974"
"...ma era la stessa persona? Sicuro?"
"quando giocavo forte, chiudevo in 15-16 sempre, e sbagliavo in media sette frecce sulla doppia"
"l'altra sera ero a 101 dopo 6 frecce tirate"
"un tabellone a doppia eliminazione? Cosa vuoi che duri...! 64 persone le facciamo in tre-quattr'ore al massimo... (nb: alle cinque del mattino il barman scacciò fisicamente i ventitrè giocatori rimasti)

3. lamentele, sgarbi e affronti.
Per arrivare a questa fase occorre una buona carburazione... birre a nastro, sigarette finite, barista che ti guarda in malo modo mentre ti scopa i piedi durante le pulizie del locale.
Idea: si prendono una dozzina di birre in bottiglia, ci si accomoda fuori del pub e si cerca di contenere il volume della voce, per premunirsi dal vicinato intollerante e squallidamente voglioso di dormire.
La lamentela si manifesta in varie forme e tocca i temi più disparati: le più comuni potrebbero essere:

"la federazione non combina nulla, c'è bisogno di cambiare tutto... io? A me fatemi giocare, non ho tempo di fare altro... io sono un giocatore... però bisogna fare qualcosa! Troppe cose schifose, troppi divieti... voglio giocaaaare! Come, dove, quando cazzo voglio. Ma possibile che non c'è nessuno che faccia qualcosa? Non è giusto... passami un'altra bottiglia, va."
"io lo sapevo che era sbagliato... le regole dicono così, e lui/lei/loro hanno sbagliato tutto. Se me lo chiedevano, mi consultavano, io glielo dicevo... son mica io il presidente! Anche l'atteggiamento con quel club... tutto sbagliato, non si fa così... io avrei agito in altro modo... chi? Ma sei scemo... c'ho da lavorare, c'ho altro da fare... mica sono il presidente!"
"son contento che li hanno sanzionati... se lo meritano! Voi non vi ricordate che quindici anni fa avevano fatto una... Che? Va bene, non sono gli stessi giocatori, ma il club è quello!"
"ma pensa te se son dovuto stare lì fino alla finale... con tutto quello che devo fare a casa, quell'imbecille mi passa quattro turni e mi tocca aspettarlo... la prossima volta ognuno per sè, giuro!"
"ma li hai visti che premi? Le solite cose, coppe e medaglie... datemi il grano... il grano voglio! Che io sono arrivato terzo, sono bravo io... la coppa? L'ho lasciata in piedi in mezzo alla strada, proprio sulla striscia bianca, al primo semaforo. E la faccia di quello sul marciapiede!"

Sono finite le birre... di già? Ma quanto bevete...
Si è fatto tardi, dai. Dai che andiamo. E sia chiaro che l'anno prossimo... si cambia!
Bisogna cambiare! Fate qualcosa, perdio! Che non è giusto, così.

NB: pare proprio, può darsi, che una delle leggende metropolitane sia vera... Sì, ne sono sicuro. Mi cadesse la birra...

martedì 2 marzo 2010

Storia di un giocatore qualunque (6)

Bisogna ammettere che il nostro giocatore qualunque, il convenzionale Beppe, ha vissuto nei mesi di frequentazione del 'Proud Mary pub', le più disparate esperienze freccettistiche.
Da semplice avventore (buon avventore... chiedere al barista), la curiosità l'ha spinto là dove mai
avrebbe pensato di osare, e Beppe a volte si domanda se ne sia valsa la pena, se gli si addica il ruolo di capitano Kirk delle varie federazioni, sigle, associazioni, gruppuscoli con cui abbia avuto o voluto avere a che fare.

Ha provato di tutto e gli è capitato di tutto, al nostro Beppe, ed egli non sa se dev...

- ehi un momento. Ma quando la racconti la storia del delegato che voleva far...
- ah, quella... Prima o poi, promesso. Ora non è importante.
- non è importante??? Beppe ha rischiato di non giocare più a steel!
- ma sì, ma sì, poi ha risolto il barista... nulla di che.., soltanto un arrogantello a cui non piaceva il bull che stava zitto
- Arrogantello?? Un vero stronzo!! Ha minacciato di levare tutte le macchinette e le slot se il Pub non toglieva il bersaglio tradizionale!!
- un sincero democratico, vero? Ce n'è diversi... Ma poi s'è ravveduto quando il barista gli ha detto che le macchinette poteva prendersele anche subito... del resto, a parole, la L.I.P.P.A. non dice di fare così...
- a parole? Ma 'ndò stà scritto?
- Stà scritto nel loro statuto... poi ci sono i delegati che pensano di fare la voce grossa nella loro provincia... in teoria non potrebbero, ma gli affari... Ma cazzo, avevamo detto di non parlare più di 'sta cosa... che la raccontavamo un'altra volta...! Dai, torniamo in tema.

...Beppe non sa se deve ringraziare il momento in cui ha preso in mano le freccette, o maledirlo a vita... Le sue serate e le sue domeniche sono un patchwork di tornei, memorial, allenamenti, partite di campionato, gare dimostrative... Aventi come premio soldi, coppe, medaglie, bottiglie di vino, strette di mano e quant'altro (dei quali premi Beppe ha visto ben poco...).

Non passa giorno che nella bacheca al club non compaia un nuovo volantino, una convocazione del capitano per la tal partita, una norma nuova che entrerà in vigore il giorno x, e di cui tutti dovrebbero essere a conoscenza se no sono cazzi y.
Beppe non ricorda più l'ultima volta che è stato a sciare, lui che ha visto tante albe dal pullman dello Ski club del paese: ora le albe che vede sono all'uscita della birreria, per tacere di quella volta a Bronzolo dopo 22 ore di finali soft e lo scleramento di Johann.
Ce n'è sempre una, e bisogna essere sempre aggiornati...

L'ultima trovata ha lasciato di stucco persino Paolo, il capitano della squadra "tradizionale": per studiare meglio il volantino egli l'ha staccato dalla bacheca e lo sta leggendo con cura, seduto davanti ad una scura ancora intonsa.
- Ma pensa te....
- Problemi, Paolo?
- Ma l'hai visto questo? E' incredibile...
- cosa? Se non ti spieghi...
- E' arrivato oggi: è della federazione turca di freccette... Fanno l'open ufficiale, in un posto fichissimo, pure...
- e che c'è di strano? Ci vuoi andare?
- ...ma guarda il loro logo! Questi hanno nella stessa federazione pure le bocce e il bowling... una sola federazione che riunisce tre cose così... così... che non c'entrano nulla, via!
- è strano sì... si vede che mancano di gente, allora le stesse persone fanno tutto. E poi, guarda, sono andato a Bellinzona ad una gara degli svizzeri: loro addirittura hanno freccette e calciobalilla... FTDF, si chiama.
- FTDF? Mai sentita. Ma che, sono soffici?
- che vuol dire?
- soffici, sì... l'ho letto in un blog: sono quelli che giocano a soft-darts. Punta soft... punta che si piega... soffice!
- beh, sì... la FTDF fa soft, ma c'ha dentro anche il calciobalilla! Strano, no?
- Lasciamo perdere: poi guarda che i turchi non son mica pellegrini... hanno dietro l'appoggio dei gallesi e mi sa del governo... il fatto che abbiano raggruppato tre cose forse è per farle vedere meglio, per attirare più sponsor.
- beh, ma a noi che ce ne cale?
- ma Beppe, non vedi l'idea...? pensa se FIGF facesse la stessa cosa: bisogna trovare dei giochi, degli sport che vengono praticati da tanta gente ma che non hanno visibilità... poi tirarli dentro e il gioco è fatto!
- la vedo dura... a parte che servirebbero le persone, ma poi dimmi uno sport in Italia dove non ci sia già una federazione... Come siamo in Italia, tre persone sono una Federazione, e quando arrivano a dieci qualcuno già parla di scissione...
- ah, ma allora cominci a capirci anche tu di queste cose...
- aaah Paolo! Non mi pigliare per il culo... Devi per forza capirci qualcosa, se vuoi sopravvivere alle regole, agli orari, alle firme da mettere qua, mettere là...
- beeee-nee... mi fa piacere. Ti venisse l'idea, l'anno prossimo, di fare il presidente al posto mio?!

Beppe riflette solo pochi secondi: - beh, sicuramente non direi le cazzate che dici tu...
A Paolo si smorza il sorriso, capisce che Beppe scherza, ma mica poi tanto: - cioè? Spiegati...
Beppe parla tutto d'un fiato: - ma pensa te se la FIGF deve fare cose non sue... è una federazione di freccette, e le freccette richiedono abbastanza impegno che è impensabile fare altro... lasciamo che ognuno faccia il suo... i turchi (e gli svizzeri) diversificano perchè gli conviene, perchè tanto sono in metà di mille, perchè non c'è la federazione bowling in Turchia, perchè... due pinte, grazie!

Beppe ha intercettato lo sguardo attento del barista e ne approfitta al volo.
Paolo si distende: - in fondo hai ragione... a fare troppo, si fa male tutto... Comunque, per la Turchia... ci facciamo un pensierino?
- Fa un po' vedere...

lunedì 8 febbraio 2010

Non ci sembra vero...

Udite, udite! Finalmente il pluralismo è arrivato anche nello steel!!!
Tutto vero, garantito...! Only for tonite, double feature show... Venghino, siore e siori, carpiscano l'occasione!

Confessiamolo: noi gente del ferro si invidiava gli amici soffici perchè avevano a disposizione un sacco di opportunità per esprimere il loro talento... Se non ti andava la FIDART, c'era sempre la FEDI; se dalla FEDI eri defenestrato, potevi sempre tentare la sorte con un'altra sigla... o fondarti una tua Federazione, magari ristretta a te, ai tuoi amici e alla gente della tua città (senza esagerare, che magari un giocatore forte poteva metterti in difficoltà, e rubarti le caramelle al primo "International Open" che tanta fatica avevi fatto ad organizzare con la Pro Loco del tuo paesello...).
Potevi persino provare a fare il furbo, a tesserarti con diverse soft-sigle... vietato, certo, ma se non eri di primo piano non se ne accorgeva nessuno e potevi esibirti su palcoscenici diversi, giocare diversi campionati (bastava solo ricordarsi di indossare la divisa giusta, sfoggiare la tessera appropriata...). Potevi, puoi, potrai... Perchè il gettone è il gettone, scherziamo?! E il giocatore di freccette, con la nobilissima scusa che "l'importante è giocare" non si fa certo scrupolo di fedeltà e amore alla maglia (non lo fanno nemmeno i calciatori brasiliani, n'est pas?)

Ora, soffiano gli scorpionici "Winds of change"... e risuonano le agrodolci constatazioni dylaniane sui tempi che cambiano (e non ci puoi fare un cazzo).

Ora anche nello steel si può S-C-E-G-L-I-E-R-E!

La FIGF? Certo, la mamma è sempre la mamma, ma è difficile primeggiare... tornei da 100/150 persone per andare in nazionale? Naaaah, vediamo se c'è qualcos'altro, qualcosa più alla mia portata, che è locale e non me ne frega niente di World, di Rules, di Gaisf... qualcosa che mi permetta di vincere il cinquantone una domenica pomeriggio.

La FIDART? Ma non faceva solo soft? Sì, però prima o poi ai complessi di inferiorità va pagato dazio... perchè lasciare a FIGF il monopolio dello steel quando, con l'aiuto di qualche transfuga volonteroso e voglioso, si può mettere in piedi un bel torneo dove i centri sono silenziosi e le punte non si piegano? Perché lasciare che i tesserati soft siano inattivi e costretti, per migliorare il loro gioco, a introdurre gettoni a secchiellate (quando, con un comodo e gratuito bersaglio tradizionale essi possono tenersi in forma)?
Immagine, gente... Immagine che fa solo gioco al movimento...

E che dire della FIGEST? Un'alternativa polposa e attraente... Una federazione con il dichiarato e sublime scopo di preservare i giochi da festa campestre e da osteria dei nostri avi... poteva sottrarsi al dovere di tutelare l'antico e tradizionalmente italico sport delle freccette?
Non sia mai... Voilà: ecco la sezione apposita, con tanto di contratto stipulato con la PDC (mica cazzi...).
Un'occasione in più (che diamine!) per i nostri sfortunati giocatori di steel regolarmente presi a schiaffoni nei primi turni del Winmau, di esibirsi su ben altro palcoscenico, quello dominato da "The Power" Phil Taylor... Vorremo mica spezzare sogni, infrangere utopie? Sia fatta la volontà del giocatore...

E se proprio questi orizzonti sono ancora troppo vasti... perchè non aderire alla Lega Nazionale Freccette (LNF)? Le loro regole sono molto rispettose delle esigenze umane dei giocatori, mica come i cattivoni della FIGF che appena scappi dal torneo per non arbitrare ti rincorrono financo nei bagni e ti gratificano di una immeritata sanzione...

C'è movimento, gente, c'è aria frizzante nel cielo delle freccette...
Avete presente quando vuotate la bustina di Idrolitina (del cavalier Gazzoni!) nella bottiglia d'acqua del rubinetto? Se non fate in fretta a chiuderla, a tappare il buco... viene fuori tutto, vi inonda la cucina...
Frizza, ohh, se frizza...

martedì 26 gennaio 2010

Un approccio soft

Venerdì, ore 12.00: il ritrovo.
E' il grande giorno. La squadra dei 'Licaoni dormienti' sta bevendo la birra propiziatoria prima di partire. Johann, il capitano, gira uno sguardo solenne e motivatore sui suoi giocatori: Beppe, l'ultimo arrivato, è l'unico di categoria 'Expert', gli altri sono tutti di serie C.
E' proprio Beppe che...

'Ma questa non l'ho capita... ma i Licaoni non sono una squadra di C? Che va alle finali di C? E cosa ci fa uno di Expert in mezzo a loro?'
'Caro lettore, ti spiego. Intanto, in ogni squadra di C è ammesso un fuori categoria, e dunque Beppe ci può stare. Poi...'
'...ed è l'ultimo arrivato?? in categoria Expert? Ma allora è bravo...!'
'Mi lasciassi finire... Beppe è l'unico ad avere anche la tessera FIGF, quindi automaticamente è in Expert. Gli altri non giocano a steel... e quanto alla bravura, Beppe è il più scarso, credimi, e partirà da riserva, su a Bronzolo'
'Capisco e non capisco... il più scarso è quello che sulla carta dovrebbe essere il leader, l'esperto...'
'Così funziona. I Licaoni vanno alle finale di C con in squadra un giocatore Expert che probabilmente non giocherà per scarsezza... Torniamo nel pub, dai'.

...è proprio Beppe che sente l'emozione: per la prima volta accede alla roccaforte della L.I.P.P.A., in quel di Bronzolo (BZ). La squadra dei 'Licaoni Dormienti' si è qualificata dopo l'ultima giornata... sesta classificata in un girone da sei, è stata ripescata d'ufficio, perchè a Bronzolo volevano sei squadre da quella provincia... il numero minimo doveva esserci, sennò che finali erano? E coi numeri non si scherza...
La giornata è splendida: mai un Gennaio fu più sereno. I cinque 'Licaoni' si stipano nella station di Johann e... via! Direzione autostrada.

venerdì, ore 18.00: l'arrivo a Bronzolo...... anzi, a 30 km, l'albergo più vicino, quello c'era. Del resto si era prenotato tutto l'ultimo momento, dopo la notizia della 'qualificazione'.
Subito Johann raduna la squadra: "allora: tra venti minuti qui nell'atrio, che alle sette inizia il torneo di warm-up... siete già tutti iscritti, ovvio. Poi alle undici un doppio giallo: ci servirà per trovare il ritmo per domani e... che c'è, Beppe?"
Beppe riabbassa il dito: "ma non si cena?"
"Certo: tra un turno e l'altro... ognuno si arrangia. Tanto al palazzetto ci sono panini, piatti... tutto, Vorremo mica perdere due ore in un ristorante, no? Dai , tra venti minuti qui. Mi raccomando!"
Beppe sospira... la doccia la farà al rientro, stanotte......

cioè alle quattro... 'ma che sei scemo?' Beppe desiste, e crolla sul suo letto. Altrettanto fa il socio di camera, iniziando subito a russare. Beppe, prima di addormentarsi, riesce a mettere la sveglia del cellulare... alle otto, che alle nove si inizia a fare sul serio. L'ultimo pensiero è rivolto alle tre partite perse stasera: due nel warm-up e una nel doppio giallo... i due leg totali chiusi da Beppe sono stati, ahimè, un regalo degli avversari. Ma domani andrà meglio... oh sì, domani i Licaoni...

...driiin!!! Sabato, ore otto.
Beppe dà una manata per spegnere il cellulare e... Alle otto e dieci Johann quasi tira giù la porta: "Dai, cazzo, che siamo in ritardo, forzaaaa!" Beppe anticipa il compagno di camera in bagno e piscia a occhi chiusi. E' solo quando è in macchina che si accorge che ha lasciato le freccette in albergo.
"Bravo! E' serietà questa? Dai che ce l'ho io un set per te..." Johann non è duro più di tanto: sa già che Beppe non giocherà, salvo cataclismi o improvvise diarree di uno degli altri...

Il colpo d'occhio all'ingresso del palazzetto è incredibile: i dieci minuti di camminata dal parcheggio e le quattro sigarette hanno svegliato del tutto Beppe, che sgrana gli occhi impallidendo. Se l'immaginava tanta gente, ma non questo casino... a perdita d'occhio file e file di macchinette già accese e operative, per centinaia di leg di riscaldamento che dovrebbero risvegliare le migliaia di giocatori presenti e assegnare le prime birre scommesse. Il rumore è assordante, e l'aria frizzante dell'Alto Adige ha stimolato Beppe, che corre verso i bagni.

Ore 9.40: con solo mezz'ora di ritardo i 'Licaoni Dormienti' iniziano l'avventura alle finali. Primo avversario: i fortissimi 'Rülpsen Frei' di Bolzano. Beppe non è in squadra, e sul parziale di 0-2 viene spedito a prendere birra per tutti. La coda alle due casse del bar è da A14 la domenica sera: ci vuole un'ora e mezza a Beppe per pagare e ritirare le birre, e il suo ritorno coincide con la fine della partita: un umiliante 16-1 per gli altri.
L'unico che parla è Johann, che cerca di caricare gli altri: "dai ragazzi, era solo la prima... il girone è da sette e ne passano sei: vediamo di vincere la prossima, dai... la sfiga non durerà".
Beppe guarda l'orologio e la coda alla paninoteca: hanno venti minuti prima della partita e almeno due ore per prendersi un panino, e... "lo so, lo so. Fatemi la lista che vado io a prendere da mangiare". Beppe è realistico: tanto vale essere utile alla logistica, se non lo può essere in pedana...

La giornata sgocciola che è una bellezza: nel senso che le ore trascorrono senza un perché, senza la cognizione di farlo. Quando Beppe finisce il primo pacchetto di sigarette, fuori è già buio. L'unica rivendita in zona ha esaurito quasi tutto, e Beppe dopo mezz'ora di coda ha stracciato il biglietto con le ordinazioni dei soci e ha comprato una stecca di improbabili sigarette senza filtro, le uniche rimaste (chissà perché) invendute e disponibili. "Ci fumeremo queste... 'azzo pretendono??".
Al ritorno nel palazzetto la situazione è tragica: i 'Licaoni Dormienti' hanno collezionato la quarta sconfitta su 4. Rimangono da affrontare solo i campioni in carica 'Die Toten Hosen' e gli 'Sgarbi & Affronti', l'unica squadra alla portata dei Licaoni. Beppe si rassegna: prima delle dieci non finiranno di giocare, e forse ci sarà il tempo per una pizza dopo...

'Ma quanto giocano??? Un girone da sette è da pazzi...'
'Ma si divertono, no? E poi mai lasciare i giocatori inattivi... con duemila persone le risse nascono facile, sai? Bisogna sempre farli giocare....'
'ma così è troppo... potrebbero fare una pausa, almeno...'
'Bravo... così la gente si lamenta delle macchine libere e dello stare fermi... lo sai che il giocatore di soft vuole la full immersion... il giocatore di steel è più calmo, più esigente: prova a fargli finire un torneo alle otto di sera e ne senti di ogni, che deve andare a casa, che è uno scandalo, eccetera eccetera'.
'E i giocatori di soft E ANCHE di steel?'
'Si comportano a seconda. Prodigi della Beata Incoerenza (o di una Studiata Malafede!?). Dai, torniamo a Beppe'.

Sabato ore 00.30 (cioè già Domenica).
I 'Licaoni Dormienti' sonnecchiano stravaccati in un angolo, tra un pilastro e una macchinetta rovente che sarà già al millesimo leg. Hanno perso (a zero!) anche la quinta partita, e condividono l'ultimo posto in classifica con gli 'Sgarbi & Affronti'.
Beppe toglie l'ennesima punta di plastica che gli sta incidendo una chiappa ("ma sono dappertutto!") e ha una gran voglia di bestemmiare. L'ultima partita, che doveva iniziare alle 23, non è ancora stata chiamata, e anche gli 'Sgarbi', venti metri più in là, arenati tra un pilastro e il bancone del bar, hanno gli occhi iniettati di sonno e rabbia (che nemmeno le gambe della ragazza alla cassa hanno più voglia di lumare).
Il palazzetto si è svuotato di un dieci per cento, cioè dei fortunati della serie Master che hanno già finito da mo' e ora saranno in una Stube a bere e mangiare, comodi comodi.
Quindi, hanno pensato i Licaoni, macchinette libere, si gioca...? eh?
Macchè. L'organizzazione super-ottimizzatrice-e-previdente ha occupato ogni buco libero, ogni pista inattiva, con un torneo defatigante di 'Singolo misto, 1001 master out', che ha raccolto in dieci minuti duecento iscritti. Il rumore di una bottiglia che si infrange riscuote Beppe, che si alza per andare a fumare. Nel palazzetto aleggia un'aria pesante, e cumuli di rifiuti si accumulano sui tavoli e per terra, che oramai anche il servizio di pulizia è andato a letto da ore.
Beppe sovrappensiero si accende una sigaretta: nessuno ci fa caso, anzi lo additano ad esempio, e in pochi secondi brillano una decina di accendini. Esce nell'aria gelida: vorrebbe tanto essere a letto, e accarezza l'idea stupida di incamminarsi......
...viene risvegliato con uno scossone da Johann "Ma che fai, dormi in piedi? Dai, che è il nostro turno. Macchina 34".

Ore 1.00: colpo di scena. Sulla macchina 34 uno dei Licaoni è visibilmente ubriaco, e nel riscaldamento quasi tira giù il cassonetto nel togliere i dardi.
Johann non ci pensa due volte: "vattene a prendere aria, su. Entra Beppe" e modifica il line-up sul referto gara. Beppe prende le freccette che gli allunga Johann e fa un paio di tiri... è ora di iniziare: sta giocandosi le finali!


Ore 3.30: Beppe ha vinto due partite, ma i 'Licaoni Dormienti' perdono 10-8.
Addio sogni di gloria, è ora di tornare a casa, anzi prima a letto. Johann passa al bar e offre un giro ai giocatori, ringraziandoli dell'impegno, della pazienza del... "Sì, che c'è?"
"Siete voi i Licaoni Dormienti? Sì? Abbiamo deciso di ripescare tre squadre per domani... Voi giocate alla macchina 21 contro i 'Treni in Corsa'. Chi vince passa..."
Il tipo ha un badge con su scritto L.I.P.P.A., e d'un tratto la birra non vuole saperne di scendere giù per la gola... Passaggio a domani? Magari! Altre due/tre ore di gioco, una chance di giocare la domenica, una possibilità di dire 'sono arrivato all'ultimo giorno...!!'.
Non è Beppe, che non sa se prevalga il sonno o la fame, non sono gli altri giocatori, che tra dormire e l'adrenalina del gioco non sanno cosa scegliere... è Johann che parla, un reticolo di venuzze rosse a velargli gli occhi:
"...ma se passiamo, domani... a che ora giochiamo??".
Il tipo dell'organizzazione si tocca il badge, quasi a cercarvi la risposta, e consulta rapido uno sgualcito quadernone: "...non so di preciso, perchè domattina non ci sono, vado a letto ora, però... vediamo. Chi vince... gioca alla macchina 10, alle 9.00. Un bel gironcino da cinque... ok?".

Il silenzio piomba di colpo: i 'Licaoni' non sentono più i rumori del palazzetto, la stanchezza, le urla di qualcuno che ha chiuso un leg... sentono soltanto la tensione che si sta caricando nel loro capitano, in un sempre più stravolto Johann, e aspettano attoniti le sue parole.
Quando le pronuncia, è come se franasse una montagna: "NOI, CE NE TORNIAMO A CASA. VOI... POTETE ANDARVENE A C....E, STRONZI".

Un secondo prima di piombare nel sonno, Beppe fa in tempo a togliere un filo di tessuto dal badge della L.I.P.P.A.: è della giacca dell'organizzatore, strappata da Johann.
Il silenzio in albergo è quasi irreale, e Beppe si culla ripetendosi le parole... 'sarà per l'anno prossimo... di sicuro...'.

NB: i nomi delle squadre sono inventati. Se però dovesse già esserci una squadra col nome così, ogni riferimento ad essa è casuale, dovuto all'ignoranza. Se invece dovesse esserci, in futuro, una squadra col nome così, ne sarei felice: in fondo sono nomi simpatici... no?

venerdì 15 gennaio 2010

Storia di un giocatore qualunque (5)

"Giocare a soft è come tirare le freccette contro uno zerbino...!"
"...zzo dici?"
"Ma sì, Beppe... prendi lo zerbino di casa tua, appoggialo alla parete e giocaci... è uguale!"
"Tutta invidia... voi puristi dello steel non vedete altro, solo le vostre cazzo di punte di ferro... c'avete il terrore di farvi contaminare, eh?"
"Sì certo... ma tu, ti consideri contaminato?"
"io sono uno senza chiusure mentali... mi piace lo steel e mi piace il soft, e li faccio entrambi"
"Ma il soft ti esalta? Ti fa sentire un giocatore vero o...?"
"Stronzate: sia di qua che di là c'è la ricerca del premio, del risultato, di superare se stessi e battere l'avversario... e ci sono le freccette, di qua e di là"
"Mmmmm... mi piacerebbe sapere cos'è 'di qua' e cos'è 'di là', per te... lasciamo perdere. C'è una bella differenza tra steel e soft, ammetterai... Ma l'hai visto Chisnall? Che spettacolo... 57-57 e bull rosso... e 'The Power' Taylor, settimana l'altra? Dimmi un torneo di soft, una prestazione di soft per cui uno sta incollato al video e lo racconta il giorno dopo agli amici... avanti!"
"Ma perchè i tornei di soft non vengono ripresi in tv..."
"Minchia... e perchè? Se alle finali di Bronzolo c'erano duemila persone, come mai nessuna tv li ha ripresi???"
"..."
"Te lo dico io: perchè anche se la tv fosse venuta... cosa avrebbe inquadrato? Cassonetti che fanno luci e suoni e freccettine di plastica che van dappertutto... ma te l'immagini lo zoom sulla terza freccia, per vedere se fa 180? Ci sono le due frecce nello zerbino, pardon nel bersaglio, e la telecamera zoomma al massimo... e t'arriva sto missilotto di plastica che all'impatto ondeggia tutto e fa venire il mal di testa al solo guardarlo... davvero un bello spettacolo..."

Paolo, amico di Beppe nonché Presidente (da una vita) del 'Proud Mary', osserva divertito l'amico rimasto senza parole: non vuole infierire e va al banco a prendere due scure.Mentre paga, sente il rumore familiare delle freccette nel bull... Questa sera Beppe ha deciso di giocare a steel.

"Tieni. Salute!"
"Salute" Beppe beve una sorsata e guarda Paolo: "se tanta gente fa il soft e tanta lo steel, ci sarà una ragione, no? Ognuno è libero di scegliere..."
"Certo. Almeno per noi dello steel ognuno è libero di scegliere... per il soft invece uno che gioca a steel è una minaccia costante, una muffa che bisogna debellare..."
"Sempre con 'sta storia... sempre polemiche. Ma perchè ognuno non fa ciò che vuole, non gioca dove vuole senza limiti e paletti...eccheccazzo"
"Io firmo subito quello che dici, Beppe... prova a dirlo a Johann, quando arriva"
"...ma anche lui la pensa così..."
"Parole, parole.... non costano niente, ma alla prova dei fatti... o fai finta di non sapere, Beppe?"