martedì 6 luglio 2010

And yet it moves

In estate giocare non è proprio cosa: freccette spacciate per extreme-grip si rivelano saponette traditrici nella calura di un pub non climatizzato; partite altrimenti rilassanti si trasformano in guerre di nervi nella tortura cinese dei rivoli di sudore ruscellanti su viso e braccia dei giocatori; doppie normalmente trafitte al primo dardo si ribellano beffardamente al loro destino sansebastianesco, e irridono il campione che non riesce a soggiogarle, accaldato e sfatto com'è.

E che, si smette di giocare?
Forse è meglio, sì... forse è più saggio prendersi la birra e, sornionamente, cercare la corrente di vento tra due finestre aperte nella notte afosa... accomodarsi su una panca grezza che non ti fa sudare le chiappe, e, così naturalmente e conseguentemente iniziare a parlare, a discutere, ad accalorarsi magari (ecco, questo è decisamente poco indicato in estate) con gli amici e i conoscenti, trascinando la serata verso ore più piccole, più fresche.

L'inizio è incerto, mozzichi di frase esauriscono, peraltro in maniera poco convincente, il dovuto dazio ad argomenti banali quali il tempo, l'attualità, le prestazioni della nazionale pallonara, le prossime e danarosamente molto incerte ferie, i piccoli e grandi problemi familiari di ognuno, le relazioni esistenti o solo sognate, fiorenti o irrimediabilmente morenti con l'agognato altro sesso (che per qualcuno è il proprio, ci mancherebbe...). Pare quasi di sentirlo il sospiro di sollievo universale, il detonante colpo scuro, la tonificante rassicurazione di essere finalmente rientrati nella serietà, nel lecito, nell'argomento principe a cui ogni giocatore presta volentieri sì tanta passionale abnegazione: le freccette.

I boccali sono pieni o già in ordinazione, i video musicali attenzionati per pochi secondi non sono d'impiccio, gli altri avventori no-dart sono dimenticati come l'attaccapanni nel corridoio... si dia il via alle danze. Le freccette sono una fucina inesauribile di argomenti, checchè uno ne pensi...

1. Dart-mercato.
Da giugno a settembre le voci corrono senza controllo: trasferimenti illustri sono dati per sicuri... supersquadroni di gente rubacchiata agli altri club per vincere le finali (soft o steel che siano)... giocatori del giro nazionale ingaggiati a suon di euro e prodotti agroalimentari per dare prestigio a club distanti centinaia di km...
A settembre poi si scoprirà che ben poco è cambiato... potenziali traditori sono tornati all'ovile dopo una birra e due chiacchiere con i compagni di club... i supersquadroni, tenuti assieme con qualche spillo qua e là, a malapena saranno competitivi, e si scioglieranno alle prime sconfitte... i giocatori del giro nazionale si scoprirà che non fanno un gruppo, se non ci sono dietro le "ciabatte" che fanno lunga la panchina e cementano la vita del club.
Una variante più trendy del Dart-mercato è il fanta-dart (venti anni fa si era più naif: si scommettevano cifre cospicue su chi avrebbe vinto le varie gare... e qualcuno ci azzeccava pure).

2. Leggende metropolitane e favole.
E' dato per sicuro ("mi cadesse la birra") che:
- l'anno prossimo il campionato sarà a cinque partite, ma sul 2-2 si giocherà una sesta partita
- per andare alle finali bisognerà giocare la metà più 1 degli incontri regionali (per evitare superingaggi all'ultimo minuto... vedi il punto 1)
- le finali saranno giocate da 64 squadre, con il primo turno il giovedì alle 19.00
- la divisa di gioco dovrà comprendere il cravattino, ogni club il suo (per riavvicinarsi all'Oxford-style da cui reiterati show di stampo mosconico hanno irreparabilmente allontanato il giocatore medio)
- sarà consentito giocare senza tessera, l'importante sarà non passare il primo turno del torneo
- il giocatore verrà di converso agevolato nell'avere più tessere: soft, steel, mixed, professional, beginner, punk-dart... anche le tessere punti petrolifere e dei vari supermercati daranno diritto ad accedere ai campionati italiani di singolo
- il freccettaro potrà giocare più tornei in contemporanea: apposite sale per videoconferenze permetteranno di tirare dardi virtuali a Pieve di Cento restandosene comodamente seduti nel bowling-and-dart-drome di Klagenfurt, tra un turno e l'altro del torneo del circuito super-pro della RIDIFS (Remember: I Do It For Sport)
- la FIGF sarà inflessibile e non permetterà che si giochi con divise sporche o stazzonate: un'apposita commissione trasversale e multiregionale (con una quota rosa del 50%) controllerà la pulizia e l'inamidatura delle divise di tutti prima della gara (e per sorteggio anche durante) eventualmente erogando esemplari sanzioni
- ...

"Un altro giro!!"
Le birre sono finite, c'è una pausa... è il momento delle favole...

"io Phil Taylor l'ho battuto... era il primo turno del Winmau del 1974"
"...ma era la stessa persona? Sicuro?"
"quando giocavo forte, chiudevo in 15-16 sempre, e sbagliavo in media sette frecce sulla doppia"
"l'altra sera ero a 101 dopo 6 frecce tirate"
"un tabellone a doppia eliminazione? Cosa vuoi che duri...! 64 persone le facciamo in tre-quattr'ore al massimo... (nb: alle cinque del mattino il barman scacciò fisicamente i ventitrè giocatori rimasti)

3. lamentele, sgarbi e affronti.
Per arrivare a questa fase occorre una buona carburazione... birre a nastro, sigarette finite, barista che ti guarda in malo modo mentre ti scopa i piedi durante le pulizie del locale.
Idea: si prendono una dozzina di birre in bottiglia, ci si accomoda fuori del pub e si cerca di contenere il volume della voce, per premunirsi dal vicinato intollerante e squallidamente voglioso di dormire.
La lamentela si manifesta in varie forme e tocca i temi più disparati: le più comuni potrebbero essere:

"la federazione non combina nulla, c'è bisogno di cambiare tutto... io? A me fatemi giocare, non ho tempo di fare altro... io sono un giocatore... però bisogna fare qualcosa! Troppe cose schifose, troppi divieti... voglio giocaaaare! Come, dove, quando cazzo voglio. Ma possibile che non c'è nessuno che faccia qualcosa? Non è giusto... passami un'altra bottiglia, va."
"io lo sapevo che era sbagliato... le regole dicono così, e lui/lei/loro hanno sbagliato tutto. Se me lo chiedevano, mi consultavano, io glielo dicevo... son mica io il presidente! Anche l'atteggiamento con quel club... tutto sbagliato, non si fa così... io avrei agito in altro modo... chi? Ma sei scemo... c'ho da lavorare, c'ho altro da fare... mica sono il presidente!"
"son contento che li hanno sanzionati... se lo meritano! Voi non vi ricordate che quindici anni fa avevano fatto una... Che? Va bene, non sono gli stessi giocatori, ma il club è quello!"
"ma pensa te se son dovuto stare lì fino alla finale... con tutto quello che devo fare a casa, quell'imbecille mi passa quattro turni e mi tocca aspettarlo... la prossima volta ognuno per sè, giuro!"
"ma li hai visti che premi? Le solite cose, coppe e medaglie... datemi il grano... il grano voglio! Che io sono arrivato terzo, sono bravo io... la coppa? L'ho lasciata in piedi in mezzo alla strada, proprio sulla striscia bianca, al primo semaforo. E la faccia di quello sul marciapiede!"

Sono finite le birre... di già? Ma quanto bevete...
Si è fatto tardi, dai. Dai che andiamo. E sia chiaro che l'anno prossimo... si cambia!
Bisogna cambiare! Fate qualcosa, perdio! Che non è giusto, così.

NB: pare proprio, può darsi, che una delle leggende metropolitane sia vera... Sì, ne sono sicuro. Mi cadesse la birra...

3 commenti:

  1. "perdio" ? non era meglio "per Dio" ?

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  2. mi sa che si possono usare entrambi, sai?
    Poi, non so quale sia più efficace.

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  3. Si si lo so. Per questo ho detto che per me è più efficace "per Dio" perchè con i cervelli che girano in questo terzo millennio potresti anche essere non compreso. Per esempio qualcuno poretbbe pensare che "perdo io" !!!! :)

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