mercoledì 23 novembre 2011

Noi giochiamo a freccette. Il CONI gioca con le freccette.

Faremo la stessa fine del karate?
Trattati a pesci in faccia, blanditi, forzati a muoverci in un certo modo?
Delle persone all'interno del CONI stanno usandoci, come tanti kuàizi, per ingozzarsi di potere e prestigio. E hanno già irretito qualcuno di noi con la promessa di un pugno di gloria riflessa.

Usciamone finchè siamo in tempo!

Tratto da Wikipedia:
La Federazione Italiana Karate Tradizionale e discipline Affini (FIKTA) è una federazione sportiva italiana che opera nell'ambito del karate Tradizionale, principalmente nello stile Shotokan, a differenza della FIJLKAM, opera quasi esclusivamente nel karate sportivo.
La FIKTA non è riconosciuta dal CONI, ma è riconosciuta dall'US ACLI (riconosciuto dal CONI) quale ente di promozione sportiva. A livello internazionale è riconosciuta dalla ITKF.
Storia.

La storia di questa federazione deriva dal passato del karate italiano, alquanto travagliato, ricco di cambiamenti di denominazioni e riconoscimenti non ottenuti. Nel 1966 in Italia si avevano due federazioni: la FIK, la Federazione Italiana Karate, e l'AIK, Associazione Italiana Karate, fondata dal maestro Hiroshi Shirai, uno dei più importanti esperti di karate in Italia e nel mondo e attualmente 9° dan e maestro della Fikta e dell'ISI (Istituto Shotokan Italia). Quest'ultima federazione diventerà FESIKA(FEderazione Sportiva Italiana KArate) nel 1970.
Nel 1979 il CONI esercitò notevoli pressioni al fine di far unificare le due federazioni. Le due federazioni si unificarono nella FIKDA (Federazione Italiana Karate e Discipline Affini), divenuta FIKTEDA (Federazione Italiana Karate Taekwondo E Discipline Affini) nel 1982 con l’ingresso del taekwondo. Il processo per la costituzione di una unica federazione sembrava fatto, anche se di riconoscimento da parte del CONI non se ne parlava più, infatti nel 1985, l'Assemblea Federale Elettiva, vedeva prevalere la volontà della maggioranza della Società anziché le imposizioni della FILPJ (Federazione Italiana Lotta Pesi Judo), della quale la FIKTEDA era Disciplina Associata. Il taekwondo si è separato fondando la FITA (Federazione Italiana Taekwondo).
Ancora con la premessa del riconoscimento ufficiale del CONI e della FILPJ, nel 1987 la FIKTEDA si sciolse, per confluire nella FITAK. Le numerose premesse del Comitato Olimpico per l’unificazione con la FITAK erano di ampia autonomia delle due componenti del karate pur se all’interno di un unico Organismo. Tali promesse sono state completamente disattese tanto da costringere le Società di karate tradizionale a dimettersi in massa (oltre 400 Società che rappresentavano circa il 50% delle Società affiliate) per dare vita, nel 1989, alla FIKTA (Federazione Italiana Karate Tradizionale e Discipline Affini). Ancora esistono svariate federazioni del karate.

sabato 19 novembre 2011

Domani, 20 Novembre...

domani a Trieste torneo di freccette, riservato a quelli:

- che sono arrivati per ultimi
- che hanno agganci mooolto in alto (nel CONI, intendo)
- che non hanno bisogno del gameon (sono bravi, loro)
- che preferiscono i soldi della PDC al vero sport della WDF
- che se gli fai notare tutto questo non lo negano, anzi per loro sei tu che stai sbagliando.

Buone freccette, comunque. Perché il 501 è sempre quello.

martedì 9 agosto 2011

Bigino per l'autunno

Autunno, tempo di tesseramento.
Per chi dovrà decidere, meglio fare un riepilogo:

FIGF:
- i primi, nati nel 1984, aderenti W.D.F. (e quindi aderenti SportAccord, e quindi CIO, Olimpiadi, fiaccola, medaglie, nastro, azzurri, birra, pub, freccette, darts, storia, padri pellegrini, tradizione, un, due, tre, stella!)

- nessuna attività nel soft, solo Steel (e prima che arrivasse il soft non c'era nemmeno bisogno di dirla, la parola "steel"). Una leggenda narra che l'ultimo trasloco della FIGF dal centro alla periferia di Treviso sia stato causato dall'imbarazzo provocato dalla scoperta, nell'immondizia della segreteria nazionale, di alcune punte piegate (e dunque inservibili) da soft. Ma se si indaga più a fondo si cozza contro un muro di omertà e silenzio

- divieto di giocare a freccette Steel con FIGeST o per FIGeST

- se si viene scoperti, si perde la tessera FIGF

- nessun divieto o limitazione per il soft

FIDART:
- i primi arrivati nel soft (1994), gli ultimi nello steel

- divieto di giocare con chicchessia nello steel (news, fresca fresca)

- divieto di giocare con chicchessia nel soft (sì, vabbè... e in passato? E ora? Vogliamo fare un po' di nomi? Ma dai....)

- ammessa solo tessera FIDART

- obbligo di praticare il gioco soft su apparecchi omologati (chissà come mai? Cosa cambierà tra un apparecchio e un altro? La risposta a questa fondamentale domanda non l'abbiamo trovata neanche su Wikipedia... però ci sembra di poter affermare che la FIDART dovrebbe per legge segnalare la presenza di un apparecchio omologato almeno 400 metri prima della sede di gioco, altrimenti le gare non sono da considerare valide)

- se il torneo non è importante, si concede ai tesserati FIDART di flirtare con altre federazioni, soprattutto Soft, e di vincere anche soldini con altre sigle

- se il torneo è importante, o non è importante e si viene scoperti/denunciati, si perde la tessera FIDART (al vaglio punizioni corporali o pecuniarie e spedizioni punitive, in torpedoni da 50 posti riempiti con giocatori duri e puri di soft)

FEDI:
- nessuna attività steel, solo soft

- nessun divieto di doppio, triplo, quadruplo tesseramento... almeno se non è un caso eclatante

- nessun vincolo sugli apparecchi da usare per il soft (vedi, allora? E' possibile la libertà sugli apparecchi... Come fai a farlo, Stefan?)

OPENDART FICS:
- nessuna attività steel, solo soft

- nessun divieto di doppio, triplo, quadruplo tesseramento... almeno se non è un caso eclatante

- nessun vincolo sugli apparecchi da usare per il soft

FIGeST:
- riconosciuta dal CONI, e classificata come "pentolone per tutte quelle attività tradizionali che non hanno ancora avuto il conforto di essere state aggregate come sport". Negli anni la qualifica è mutata in "pentolone per tutte quelle attività tradizionali che saranno anche già state aggregate, ma una dirigenza ottusa e immobilista impedisce di progredire, e comunque non ce ne frega niente, noi le scriviamo".
(PS: rumors, anzi boatos, danno per certa la futura adozione della corda da bungee-jumping per il tiro alla fune... rende le gare più interessanti e varie. E' una prima risposta della dirigenza a chi chiede di salvarli dall'immobilismo e incanalarli sulla golden road del progresso)

- arrivata alle freccette per caso e per contrarietà (dei primi soci), inizialmente mostra un sacro rispetto per la tradizione inglese del 1620, arrivando a permettere di marcare i punti solo su cortecce d'albero.
Per praticità (e per velocizzare le partite, che inizialmente tre leg riempivano una serata di una Sagra), è stato consentito dapprima il foglio di carta e il pastello a cera, poi, sulla spinta dei neo-tesserati (che non perchè hanno cambiato federazione hanno necessariamente imparato a far di conto, e si sa, i nuovi tesserati mica puoi sbarrargli la strada e fargli un esame di sottrazioni... li prendi e via), ora è consentito anche l'uso di computer, touch screen e aggeggi elettronici (gli alberi, e le loro cortecce, e la Top180, ringraziano)

- nessuna attività soft, ma solo Steel (nel rispetto della tradizione). Si narra che i primi soci abbiano anche valutato se costituirsi in un Memores Domini, per meglio perseguire i valori sacri delle freccette, ma molto opportunamente hanno desistito dall'idea

- nessun vincolo di doppio, triplo, multiplo tesseramento, anzi è incoraggiato il proselitismo in altre federazioni, per redimere i giocatori di freccette avviati su una brutta strada.

Beh, e ora?

Se io fossi un giocatore di freccette solo di steel, potrei scegliere tra FIGF, FIDART e FIGeST. In tutti e tre i casi potrei fare solo quella tessera.

Se io fossi un giocatore di freccette solo di soft, direi che potrei scegliere la sigla (tra FIDART, FEDI e OPENDART FICS) più diffusa nella mia zona di residenza (o meno diffusa se voglio vincere facile).

Se io fossi un giocatore di freccette sia di steel che di soft, la scelta diventa:
- tessera FIGF o FIGEST in abbinamento con tessera FEDI o OPENDART FICS (vantaggi: tradizione e libertà d'azione; svantaggi: due tessere)
- tessera FIDART e basta (vantaggi: una tessera sola; svantaggi: lo Steel la FIDART non l'ha mai fatto, e il futuro è tutto da verificare)
- c'è da dire che il futuro potrebbe riservare alleanze strategiche tra due o più di queste sigle, e il panorama potrebbe cambiare da una settimana all'altra.

Se io fossi un giocatore e un appassionato di freccette......
non sarei così coglione
a credere solo ai palpiti del cuore
o solo agli alambicchi della ragione.

Scusa Giorgio.... ma era per dire che valuterei bene, da sportivo e appassionato vero, chi mi tratta da signore, con dignità e rispetto, e chi invece vuole solo i miei soldi, il mio tempo, le mie spalle per potercisi issare e vedere più lontano (e fare i propri porci comodi).
E valuterei chi mi ha preso in giro e chi non l'ha fatto, chi mi ha fatto divertire e palpitare e chi, nel mio ricordo, è associabile solo con tanto, tanto squallore.

You can't always get what you want
But if you try sometime you find
You get what you need

martedì 28 giugno 2011

Off Topic (ma mica poi tanto)

“LA REPUBBLICA” di PLATONE
(Libro VIII)

“Quando un popolo, divorato dalla sete della libertà, si trova ad avere a capo dei coppieri che gliene versano quanta ne vuole, fino ad ubriacarlo, accade allora che, se i governanti resistono alle richieste dei sempre più esigenti sudditi, son dichiarati tiranni.
E avviene pure che chi si dimostra disciplinato nei confronti dei superiori è definito un uomo senza carattere, servo; che il padre impaurito finisce per trattare il figlio come suo pari e non è più rispettato, che il maestro non osa rimproverare gli scolari e costoro si fanno beffe di lui; che i giovani pretendono gli stessi diritti, le stesse considerazioni dei vecchi e questi, per non parere troppo severi, danno ragione ai giovani.
In questo clima di libertà, nel nome della medesima, non vi è più riguardo né rispetto per nessuno. In mezzo a tale licenza nasce e si sviluppa una mala pianta: la tirannia”.

MALA TEMPORA CURRUNT..........

martedì 14 giugno 2011

Uniamoci e... perché?

Pensandoci bene:
perchè dovrei essere felice di entrare nel CONI?
Perchè dovrei essere voglioso che la FIGF entri nel CONI? Per avere una tessera in 3-D, forse?

Svantaggi dell'ingresso nel CONI:

- subirei i diktat regolamentari e istituzionali di gente che sarà anche maestra di gestione sportiva (e politica sportiva), ma che di freccette non ne sa un emerito beee-ep (e non gliene importa un beato be-beep)

- per entrare nel CONI dovrei andarci a braccetto coi soffici: entrare assieme a loro e condividere gli stessi obiettivi.
Ma quando mai è accaduto? Quando mai accadrà? Casa mia, casa loro: ci si scambia visite di cortesia ma ognuno per sè e i darts per tutti.

- dovrei fare il sorrisino compiacente e accordarmi con gente che, forte della loro appartenenza ad un contenitore multivariegato di giochi tradizionali (nel quale per scelta tattica e deliberata sono state fatte cadere le freccette), cercano con ogni mezzo di convincere il giocatore che loro stanno facendo del dilettantismo serio (talmente serio da andare a braccetto col professionismo della PDC), e che se sono usciti dalla FIGF l'hanno fatto perchè stufi di un dilettantismo nei fatti e nelle opere, oltre che negli intenti (ma le vere ragioni per cui sono andati via non le diranno mai, ne sono certo).


Il terzo svantaggio, santoddio, è quello che mi fa più pensare, che mi fa scendere rivoli di sudori freddi.

Si parla tanto di unificazione, balsamo tonificante per ogni problema, come se fosse l'unica via.
Non vorrei che più che balsamo, questa unificazione si riveli una "preparazione H"... che quando ti chini, quando dicì di sì, è un attimo......

Se mi vengono in mente, alla prossima elenco i vantaggi.

lunedì 7 marzo 2011

Ricevo e pubblico: da Maurizio Vitari

Risposta a p.fabio2007 (un cortese saluto, innanzitutto, chiunque tu sia).

Intanto un libro sull’argomento sarebbe benvenuto.
Se serve posso offrirmi come correttore di bozze (ma sono certo che il commento, al quale rispondo, sia stato scritto di fretta, sotto un irrefrenabile impulso… quando la verità urla, non le è richiesto che sia intonata).
E per essere un libro serio e rigoroso dovrà contenere la citazione delle fonti, cosicché il lettore possa verificare l’autenticità di certe affermazioni scioccanti.
Se non fosse possibile avere un testo di questo tipo, sarà da apprezzare certo il trolling: il fine giustifica i mezzi, e buttare fango in un ventilatore non susciterà certo il sorriso in coloro che son dentro la stanza, ma è comunque un ottimo test sul livello di servizio della tintoria sottocasa.

Allora: il tesserato FIGF ha già fatto un salto sullo sgabello del pub, alla notizia che il suo Presidente ha deliri di onnipotenza, ergendosi a unico baluardo delle freccette in Italia. Immaginarsi come ha reagito (il nostro tesserato) al fatto che sarebbe colpa della FIGF se oggi in Italia c’è tutto questo casino…

Giocatori costretti a riempirsi il portafogli di tessere per poter passare una serata a tirare dardi insieme agli amici. Una tessera per lo steel (magari due, ma non si può dire se no qualcuno fa la spia e ti trovi a non poter più fare gare “in blu”, e il tuo campionato al venerdì sera – che poi è la gara più avvincente – si ridurrebbe ad uno scontro tra tre/quattro squadre, coi risultati opportunamente nascosti nel web per non farli sapere a nessuno), e due o tre tessere per il soft, che finché non dai fastidio e metti i gettoni nessuno ha a che dire se frequenti diverse parrocchie e giochi nelle squadre di diversi oratori.

Che bello avere una tessera sola, giocare come, dove e quando si vuole… e chi osa impedirmelo? Quelli della FIGF, quel Consiglio, capitanato da un egocentrico presidente, arroccato nel suo castello di incomprensione (delle esigenze dei giocatori), di immobilismo (possibile che in ventisette anni non sia ancora riuscito a farsi riconoscere dal CONI?), di magna-magna (si sa: anche senza gettoni il Consiglio ha sempre fatto i soldi, dirottandoli dai montepremi dei tornei e dalla promozione del gioco… altro che volontariato!).

Il giocatore di freccette è smarrito: perché la FIGF si comporta così?

Di seguito alcune valide ragioni, una piccola ricompensa alla buona volontà del troll.

Nel 1996, su mandato dell’Assemblea dei presidenti di club, FIGF fece una prima istanza di riconoscimento al CONI: documentazione consegnata a mano. Quella lettera è stata successivamente dichiarata smarrita dal CONI, salvo successiva ammissione di rinvenimento in qualche polveroso armadio.

Nel 2003 in un documento intitolato “Classificazione della attività sportive praticate in Italia”, elaborato dall’Istat in collaborazione con il CONI e con l’Università di Roma, appare sotto la famiglia “Sport di tiro e di precisione” lo sport “1A.AR”, ulteriormente suddiviso in Tiro con l’Arco e Freccette/Darts.

E da dove l’hanno saputo che si giocava a freccette in Italia? Non certo dalla FIGeST, visto che il CONI ha approvato solo il 25/11/2004 (delibera n.564) il nuovo Statuto FIGeST dove sono misteriosamente comparse le freccette. Non certo guardando i mondiali in TV… forse qualche funzionario CONI assetato è comparso in un pub a bersi una pinta e “ha visto la luce”?

È vero, esiste il gioco tradizionale italiano, quello con il bersaglio concentrico, dove si va al centro, e fonte di molti guai con le questure di mezza Italia, vista la connotazione di gioco d’azzardo che si è meritata negli anni (una su tutte, la regione Liguria… provatevi ad aprire un Dart Club da quelle parti). Ma la classificazione suddetta riporta la parola “darts”, che non mi sembra decisamente dialetto genovese.

Non scherziamo, via….prima di riconoscere, spingere, appoggiare, supportare una entità che fa sport, dovresti prima accertarti che non ci sia qualcuno, in Italia, più titolato per farlo… qualcuno che per preesistenti accordi internazionali e per pluridecennale attività sul territorio non abbia pieno diritto di essere riconosciuta come “la prima e l’unica” organizzazione di freccette/darts in Italia.
E il CONI sapeva della FIGF, non fosse altro perché il giornalino divulgativo dello C.S.A.IN, aderente al CONI, arrivava regolarmente anche in Largo Lauro de Bosis 15, a Roma, e qualcuno che si degnasse di sfogliarlo c’era sicuramente. Che c’entra lo C.S.A.IN.? Andate sulla homepage della FIGF e lo saprete.

Diciamo che il CONI s’è sbagliato: voleva de-ghettizzare il tradizionale gioco del bersaglio concentrico, farlo assurgere a disciplina sportiva senza l’ombra delle scommesse clandestine, e ha confuso i darts con questo gioco tipicamente italiano.
Ha dunque detto alla FIGeST “voi fate i giochi tradizionali? Bene, beccatevi anche le freccette, allora” senza indagare ulteriormente, senza interessarsi a quello che già l’ISTAT aveva schematizzato nel 2003, senza aprire quella polverosa pratica dal titolo “FIGF” giunta nel lontano 1996….

Capita di sbagliarsi, e diamo atto che qualcuno al CONI abbia capito l’errore. Come rimediare? Come cavarsi d’impiccio? Non si può certo dire alla FIGeST (NB: anch’io lo scrivo correttamente, con la “e” minuscola, così come il nostro troll…) che “basta, via, togliete le freccette che la cosa non va bene”.
Eh, no… quelli hanno iniziato l’attività agonistica, hanno emesso tessere, hanno persino creato l’ASDFT per focalizzarsi sul gioco delle freccette, hanno stipulato accordi internazionali (NB: ma dove li troveranno i soldi per mandare qualcuno ad un torneo PDC? Forse tesserarsi all’ASDFT costa 100 euro? Anch’io faccio un po’ di trolling, mi sia concesso, e non lo faccio certo perché mi senta lana infeltrita invece che seta… che quest’ultima mi irrita pure la pelle).

Il CONI non può fare marcia indietro sulla FIGeST, serve dunque una strategia aggirante. Perché non sfruttare la dicotomia steel-soft per la quale c’è già un bel po’ di zizzania seminata negli anni? Perché non far vedere le carote a FIGF, FIDART, FEDI e OPENDART FICS e lasciare che i bastoni se li gestiscano loro? Che tanto non si metteranno mai d’accordo. Quando poi arriveranno da noi, qui in Largo Lauro de Bosis 15, ad ammettere che non faranno mai un’unica federazione, proporremo loro di confluire in FIGeST/ASDFT, così abbiamo salvato capra e cavoli (oltre la faccia) e tutti sono contenti.


Questa è l’attuale strategia del CONI, e le quattro sigle suddette hanno visto il bluff, e hanno chiesto (lettera del 22 febbraio 2011, fresca fresca quindi), al CONI di riconvocare le parti, e decidere una volta per tutte cosa intenda fare.
Cito dalla lettera: “Si chiede pertanto che il CONI voglia fissare la data di un incontro tra le associazioni interessate, per fornire in quella sede i chiarimenti richiesti e delineare un preciso iter procedimentale che garantisca certezza anche giuridica che, qualora le associazioni qui rappresentate confluiscano in organismo unitario, nel rispetto di ogni altro requisito di legge, non sia ostativo al riconoscimento quale disciplina associata il pregresso riconoscimento di FIGEST. Gli scriventi ritengono di poter anticipare la comune opinione secondo cui le problematiche di cui sopra potrebbero giungere a soluzione qualora FIGEST da subito procedesse alla modifica statutaria promessa e partecipasse, quale parte ben gradita, alle riunioni tra le sigle scriventi….” Firmato FIGF, FIDART, FEDI, OPENDART FICS.

Cioè: le freccette siamo noi (i quattro firmatari), nelle versioni steel e soft. Vogliamo fare un movimento unico in Italia, sotto l’egida CONI, e ce la stiamo mettendo tutta. Se la FIGEST, ultima arrivata con la ASDFT, riconosce che non ha nessun titolo di rappresentare le freccette, siamo pienamente disponibili ad accoglierla al tavolo delle trattative, e preparare il futuro comune.

La risposta del CONI è arrivata oggi, addì 7 Marzo 2011: “…disponibili ad un incontro con le parti firmatarie il giorno 16 Marzo 2011”. Bon, staremo a vedere.

Aggiungo io: se la ASDFT volesse promuovere il gioco tradizionale italiano, quello col bersaglio concentrico, avrebbe pieno titolo nel farlo, anche nel nome “freccette tradizionali”.
C’è molto da fare: regolamenti, materiali, attrezzature, attività sul territorio… Potrebbe essere la terza sezione del futuro organismo unificato: steel, soft, “all’’italiana”.

Maurizio Vitari

giovedì 17 febbraio 2011

Cuginetti / cuginastri

Per caso ho veduto un filmato informativo sulle finali di Bastia Umbra:

http://www.youtube.com/user/marcellomigliosi#p/u/31/I3mf_6m83bk


Un prodottino niente male: la notizia delle finali FIDART, con dovizia di particolari abbastanza esatti, è l'occasione per presentare la storica cittadina umbra e augurarsi che il turismo ecc ecc ecc e auspicare che i freccettari tornino ecc ecc ecc.
Invero ci sarebbero ottimi motivi per visitare Bastia Umbra: i convenuti alle finali di freccette farebbero bene a ritornarvi "per turismo", ne vale la pena.

Sta pure accanto ad Assisi e ad un tiro di macchina da Foligno e Perugia... mi pare che basti.

Sulle finali niente da dire: la potenza organizzativa della FIDART si è dispiegata, al solito, senza risparmi o incertezze. I soffici queste cose le fanno bene, anche da quando le finali sono no-coins (che in termini di mancato guadagno non è paglia, anzi...).

Altre cose essi non fanno bene, lasciatemi dire.

Non conosco chi si occupi di immagine e comunicazione nella FIDART, ma oserei dargli qualche dritta per la prossima occasione, consigliargli di vigilare meglio: il destro mi è dato proprio dal video-promo citato.

Perchè i casi sono due: o l'illustre videogiornalista (da Google scopro che è un serio professionista) si è documentato da solo, o il materiale video delle fasi di gioco gli è stato fornito dalla FIDART stessa.

Nel primo caso: egregio signore, lei si è sbagliato... le riprese che ha incluso nel suo video sono relative ad un evento (e che evento!) di steel, riferito cioè alle freccette tradizionali, quelle con la punta di ferro.

Capita di sbagliarsi, per carità... Lo fanno in tanti, che non sono addentro a questo sport. La prossima volta chieda, egregio signore, i lumi del caso al sopra-coinvolto "responsabile immagine e comunicazione" della FIDART, che le fornirà materiale adatto e consono alla gara presentata.

Nel secondo caso (che nel mio fallibile giudizio ha probabilità maggiori di verità), l'illustre giornalista non ha ovviamente colpe, ha solo assemblato e commentato il materiale fornitogli, e allora la domanda che uno si pone è:

Why? Perché?

Per quale motivo una federazione sportiva si fa pubblicità e vanto di una disciplina che non le pertiene e non le appartiene?

Perché mischiare la nobile arte del "conta-i-buchi-e-metti-il-gettone-che-la-macchina-fa-il-resto" con il povero e derelitto sport tradizionale inglese, coi bersagli che vanno sempre girati, le punte che si consumano, le codine che si rompono e i conti-che-bisogna-saperli-fare-se-no-hai-perso ?

Non c'è ragione... a pensare bene o a pensare male uno non vede ragione alcuna: io ci ho dato a mucchio.

E anche la vecchia storia del complesso di inferiorità oramai comincia a non spiegare un bel nulla, tant'è che non la ripeto.

Cordiali saluti, gente... giocate a freccette... e divertitevi a farlo!

Come dice Nick Cave... "Well, just count the holes in the m***** head...".

C'entra nulla, ma mi intriga il concetto del contare i buchi.