mercoledì 23 maggio 2012

Stato dell'arte - primo leg



Qua nessuno si indigna più, nessuno risponde più, nessuno si interessa più.


L' "I CARE" di arcaica memoria, già stemperatosi in un più attento "I WANT" si è definitivamente diluito nell'arido "JE M'EN FOUS".
E le parole passano di moda: UNIFICAZIONE, non molto tempo fa sulla bocca di tutti, ora sta andando in solaio. Noi speravamo ci andassero le ben più ignobili "assolutamente sì", "a 360 gradi", "tronista" ma schiere di entusiasti fans le tengono a galla (ignorando che di loro natura galleggerebbero comunque).

Senza indugiare oltre in campi che non ci competono, torniamo a parlare di freccette, che su quelle la nostra possiamo dirla, e vale ancora qualcosa.

CONI, cosa tieni nel cilindro?

Prima hai caldeggiato e fomentato l'unificazione sotto il segno del bull, con l'unico intento di sdoganare un gioco di intrattenimento e farlo passare - contro ogni logica - come sport, poi, una volta che questo è salito sul carro, te ne lavi le mani. Ma non ti vergogni nemmeno un po'? Ma le parole "accordi internazionali" e "Sportaccord" vogliono dire qualcosa per te? Ma lo sai qual è il tuo compito istituzionale? Te lo si deve ricordare?

E perché non spingersi più in là, allora, e accettare come sport veri e olimpicamente-papabili il flipper, l'Arkanoid e il Grand Theft Auto? Non c'è nessuna differenza: anche qui si tratta di pagare per giocare, di dare una percentuale al barista, e basta una mente appena sveglia per organizzare dei torneucci a livello nazionale con coppe, medaglie, fumogeni, hostess procaci e titoli pomposi e consistenti come lo zucchero filato.

Saresti coerente, CONI, perlomeno.

Tra l'altro nel soft darts il gesto chiave è l'introduzione del denaro, non il lancio della freccetta. Una volta che il cassonetto è acceso e impostato, lanciarvi contro una scarpa, una teiera o le chiavi della macchina è la stessa cosa, ottengono comunque che si scalano i punti.

Già mi vedo la prossima riunione internazionale:

"noi italiani siamo all'avanguardia, abbiamo accolto come sport i darts!"
"beh, quello va bene, l'abbiamo già stabilito che è uno sport"
"sì, ma noi siamo andati oltre: abbiamo stabilito che è uno sport anche il soft! E la ragione è che loro sono di più"
"scusi, può ripetere?"
"sì, il soft..... quello dove si mettono i gettoni e............"

(seduta aggiornata per le risate sconquassanti dei presenti, che impediscono di proseguire).

Ammettiamo (ma non ci crede nessuno), che al CONI si ravvedano.
Stessa riunione dopo 12 mesi:

"noi italiani siamo all'avanguardia, abbiamo accolto come sport i darts!"
"sì, l'avete già detto l'anno scorso..."
"sì però ora abbiamo solo le freccette vere. Il soft-darts l'abbiamo parcheggiato in un'altra struttura"
"Beh, cavoli vostri. E dove si trovano le freccette vere, nel CONI?"
"Sono qui, sotto la FIGeST, la quale ha una sezione soft e una steel. Tutto l'ambaradan è gestito da gente FIDART, che ha preso il potere (democraticamente, sottolineo) nelle elezioni 2013".
"Intanto chiedo al rappresentante etiope di perdonare la gaffe del collega italiano. Lo scusi, la prego. Ma torniamo a noi: qua risulta che in Italia ci sia FIGF, che da quasi trent'anni è affiliata alla WDF, manda la propria squadra nazionale in giro per il mondo, e....."
"A noi non risulta"
"Prego?"
"Non risulta. Esiste una certa FIGF (gente provinciale, senza uno straccio di sponsor o - scandalo! - un politico che la raccomandi), ma neghiamo che possa formare e schierare una squadra nazionale"
"E perché mai?"
"Perché ha rifiutato di cambiare nome, di sciogliersi e di confluire in una federazione nostra"
"Ah, quindi nel CONI c'era già una federazione che si occupava di freccette?"
"Sì, formalmente dal 2004. La FIGeST, appunto"

Anche i lettighieri dell'ambulanza sopraggiunta faticano a reprimere le risate sconquassanti. Riunione aggiornata ancora una volta. Il rappresentante etiope aspetta fuori quello italiano per chiarimenti.

Ancora più nel futuro: Olimpiadi di Istanbul 2020. I darts debuttano come sport dimostrativo dopo la storica affermazione nella WDF World Cup 2017 della nazionale turca. CONI annuncia la lista dei propri atleti, tra i quali mancano proprio i praticanti dello sport delle freccette.
Sgomento nel Comitato Organizzatore, il quale chiede spiegazioni ufficiali al CONI, vista la lunga amicizia tra la nazionale turca di darts e la squadra italiana.

CONI tenta di rilanciare e chiede una deroga, proponendo delle persone che giocano nel circuito PDC ma che non sono aderenti WDF ("...ma qualcuno lo era, ma veh!").
Risate sconquassanti in tutta la Turchia, a cui seguono pubbliche denunce e financo la convocazione dell'ambasciatore italiano ad Ankara.

CONI cerca di tappare la falla, promettendo a FIGF il riconoscimento nei successivi 48 mesi (il Parmigiano buono ce ne mette la metà per stagionare a dovere), ma oramai la frittata è fatta: alle Olimpiadi ci vanno solo quelli accreditati, non gli accreditandi a 48 mesi.

Per protesta, il vincitore della gara di singolo calamita l'attenzione del mondo intero durante la premiazione, alzando il braccio al cielo e mostrando alle telecamere un tatuaggio di solidarietà ai bistrattati veri sportivi italiani.


Nel secondo leg, parleremo dei nemici delle rane.